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Prende le mosse da questa idea giovanile il suo primo progetto, Daylight Comes Sideways: una finta finestra che, in realtà, è uno schermo a led, in cui si muove un albero dalla sagoma sfocata, lontana. Era il 2007, e Rybakken era alla ricerca di soluzioni che dessero la sensazione che la luce naturale entrasse dalle pareti, come farà con il progetto del tavolo—una lampada sotto mentite spoglie—e poi ancora per il foyer dell’azienda svedese Vasakronan, rivestito con lastre di Corian che nascondono fogli di alluminio con led incorporati, montati a formare la sagoma di finestre. Solo alla sera, nell’intenzione del designer, l’inganno diventa evidente.
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